Stagione orticola 2024

I vecchi della zona dicono “anno dell’erba anno della mer** ” e con tutte le piogge primaverili, ci hanno preso.

Ebbene si, credo di poter affermare al 1 ottobre che il 2024 è stata la stagione agricola peggiore da quando, otto anni fa, intrapresi questo percorso con la mia azienda agricola.

Riassumiamo la stagione tra clima e conseguenze:

Inverno 2023-2024 non particolarmente freddo (il freddo invernale è importante per limitare le popolazioni di insetti), freddo ad inizio e fine aprile con caldo nelle settimane centrali (piante da frutta in fiore in centro aprile per poi subire il freddo e le piogge sui fiori a fine mese), da maggio a metà luglio ha fatto abbastanza fresco ed ha piovuto molto, troppo, quasi da impedire le lavorazioni del terreno (se tra una pioggia e l’altra il terreno non si asciuga, non si può lavorare e di conseguenza non si può piantare o seminare). Arrivato a luglio senza molto in campo ho deciso di mettere per lo più piante invernali in quanto non c’era il tempo per far crescere le estive prima che arrivasse il freddo. Oltre a zucchine (unico ortaggio andato bene quest’anno), ho trapiantato quindi le melanzane (iniziate a raccogliere a settembre) e gli ortaggi invernali (cavoli verza, broccoli, cavolo nero, cavolo romanesco) anticipando il trapianto rispetto al solito con la speranza di iniziare a raccogliere a settembre.

Da metà luglio a fine agosto è esploso il caldo, l’erba nell’orto cresceva a vista d’occhio e la produzione di zucchine è stata buona e le piante invernali (ad eccezione del cavolo romanesco) sono cresciute abbastanza bene. A mano ho tolto l’erba tra le file e soprattutto le cimici sulle piante. Tuttavia verso fine agosto, ho notato alcuni bruchi di cavolaia e allora ho effettuato un trattamento biologico con un batterio (Bacillus Thuringensis) e il piretro per contrastare bruchi e cimici ancora presenti. Questo non è servito purtroppo a debellare l’infestazione degli insetti. Come potete notare dalle foto sottostanti di fine settembre, i broccoli e il cavolo nero hanno subito pesanti attacchi ad opera di insetti, rendendo poi il prodotto non più vendibile. Per questo motivo a settembre ed ottobre/novembre non avrò molti ortaggi invernali, anche perchè nel frattempo, a settembre è arrivato il freddo (13 gradi alle ore 14:00  del 12 settembre, piuttosto che 7° alle 07:30 del 29 settembre), sconsigliando pertanto un altro trapianto con i piantivi invernali da raccogliere solitamente poi a marzo e aprile.

Come potete vedere dalle foto sottostanti, oltre a fragole, cipolle e ribes, nel 2024 sono andate male anche le colture invernali, motivo per cui questo inverno avrò meno verdura a disposizione. Purtroppo non è bastato lavorare 7 giorni su 7 per più di 10 ore al giorno da giugno a settembre per assicurarsi dei buoni raccolti (ovviamente 7/7 non di sola orticoltura, ma anche e soprattutto di laboratorio per produrre composte e bagnetti, fiere, lavori di ristrutturazione e burocrazia  per il bando PNRR ecc) per fortuna tra il laboratorio con le composte e i liquori, ho ammortizzato le perdite agricole. Ora speriamo in una buona stagione con i marroni nel mese di ottobre. Oltre alle zucchine, sono andati bene i lamponi (circa 24 kg rispetto ai 13 dello scorso anno) e soprattutto le more con oltre un mese di raccolto per un totale di circa 130 kg, decisamente un record, che ha richiesto molto tempo se consideriamo che le more vengono raccolte una per una e le più grandi pesano 40 grammi. Discreta la produzione di piselli e fagioli.

Vi saluto con le foto delle invernali e con la speranza di un nuovo anno migliore di questo.

 

 

 

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